sab

09

nov

2013

Virtualizzazione : un mondo ancora troppo poco conosciuto

OSX virtualizzato su Windows
OSX virtualizzato su Windows

Avete sempre desiderato un iMac ma non sapete come vi ci trovereste e avete paura di spendere tutti quei soldi prima di provarlo per bene? O avete un Mac ma vi servirebbero dei programmi che fungono solo su Windows? O ancora prima di aggiornare un Windows ad una versione piu nuova necessitate di una prova? O ancora vorreste provare l’”ebbrezza open source” di Linux? Leggete qui va…

Senza dubbio il progresso tecnologico ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, ma il mondo della virtualizzazione ha purtroppo vissuto sempre in una sorta di cono d’ombra, mai apprezzato e conosciuto per quanto meriterebbe. Ci sono tuttavia aziende come la VmWare che lavorano da oltre 15 anni a soluzioni simili. Quello che forse è cambiato è la semplicità di utilizzo, che grazie alla potenza degli ultimi pc ha reso possibile la creazione di interfacce d’uso sempre più facili per l’utente finale.

Ma veniamo al punto… di che parliamo? La virtualizzazione è la creazione, tramite apposito programma, di un sistema operativo virtuale, gestito in un ambiente anch’esso totalmente virtuale, dove tutto è virtualizzato, dalla CPU alla RAM al vostro hard disc. Cioè potete scegliere quanta memoria, quanto spazio su disco far usare ai programmi di virtualizzazione, per creare, ad esempio un Windows dentro un Mac o viceversa.

La prima scelta che vi dovete porre è se questa funzionalità volete provarla solo per sfizio, e con programmi gratuiti, o se vi serve davvero tanto, magari per lavoro, nel qual caso vi serverebbe la maggiore sicurezza e stabilità di un programma a pagamento.

Nel primo caso, programmi free, non mi resta che consigliarvi il VirtualBox della Oracle. Lo potete scaricare gratuitamente e vi fornirà una discreta compatibilità con vari sistemi operativi, le vecchie versioni di Windows, oppure Windows 8 se ne possedete una più vecchiotta, tante distro Linux (ma quella con meno problemi risulta Ubuntu) e da poco anche l’ambiente Mac, anche se, è bene dirlo, dovrete rivolgervi a qualcosa di non proprio legale, le release cosiddette Hackintosh o Osx86, come iDeneb e iAtkos, giacchè il boot del Mac non viene virtualizzato alla perfezione. E ogni aggiornamento, con una simile release, potrebbe significare la distruzione e perdita dei vostri dati.

 

 

Il sito da cui potete scaricare Virtualbox, programma gratuito di virtualizzazione
Il sito da cui potete scaricare Virtualbox, programma gratuito di virtualizzazione

La seconda alternativa, quella a pagamento, vi porterà a dover scegliere un prodotto di VmWare, più precisamente VmWare Workstation (recentemente uscito in versione 10, ma io sono fermo alla 9 e sinceramente finchè funziona cosi bene non so se spenderò i 110 euro per l’aggiornamento..) se usate l’ambiente Windows, congiunto al meno completo ma piu semplice da usare VmWare Player, ottimo una volta che la vostra macchina virtuale la avete già configurata e dovete semplicemente accenderla, spegnerla o aggiornarla. Se invece vi trovate in un ambiente nativo Mac e volete virtualizzare da li, altre versioni di Mac, Linux o, ben più utilmente l’ambiente Windows, vi troverete di fronte a VmWare Fusion, recentemente rilasciato in versione 6. Per completezza vi devo dire che su Mac esiste un’altro noto programma di virtualizzazione, Parallels, io lo ho provato in passato ma non lo ho mai amato molto.

Il sito di Vm Ware
Il sito di Vm Ware

E perchè poi dovrei pagare quando esistono alternative gratis, vi chiederete? Beh ovvio che come scrivevo sopra, un programma a pagamento sia piu completo, e vi offra di più. E’ una semplice questione di esigenze, soprattutto se doveste virtualizzare un Windows dentro un altro Win, oppure se voleste solo provare una distro Linux per sfizio, beh allora l’alternativa free di VirtualBox vi andrebbe piu che bene.
Ma se sulla virtualizzazione doveste basare anche, che so, qualcosa di importante come il lavoro, allora a mio parere l’unica alternativa divengono le varie soluzioni di VmWare. Che poi anche per le Kazzatelle, vi offrirebbero di più, come una migliore gestione della virtualizzazione hardware e supporto alle OpenGL e alla grafica 3d, per cui, da iMac potreste, che so, giocare a videogiochi Windows 3d anche abbastanza complessi. Eccovene qualche esempio..

Hydro Thunder, una delle app in esclusiva del Windows store, perfettamente virtualizzata in OSX
Hydro Thunder, una delle app in esclusiva del Windows store, perfettamente virtualizzata in OSX

Riguardo invece la virtualizzazione di iMac e OSX su Windows, beh questa non sarebbe in effetti legale al 100%, mi tocca dirvelo, ma non posso negare che esistano delle microscopiche patch che sbloccano quella che è una funzione nativa del programma VmWare Workstation, cioè l’emulazione e virtualizzazione Mac in maniera perfetta.. Io non vi nascondo che lo uso, mi serve soprattutto per provare del software in un ambiente sicuro prima di metterlo sul mio prezioso iMac.. Stesso discorso per Windows, ma a parti invertite…

Perchè questo è uno dei lati piu belli della virtualizzazione : i vostri dati sono tutti racchiusi dentro un file, un hard disc virtuale. Mettiamo che vi prendiate un virus… che fare se proprio non riusciste a ripulirlo? Beh per prima cosa con un semplice trascinamento vi copiate dalla macchina virtuale a quella nativa i vostri dati importanti e sensibili, poi semplicemente chiudete la macchina virtuale, cancellate il file hard disc virtuale e… è finita li! :)
Tutti sicuri, tutti contenti!

Nel caso dei programmi di VmWare poi, non dovrete nemmeno temere gli aggiornamenti, saranno la cosa più naturale del mondo.

 

 

Un OSX Mountain Lion perfettamente virtualizzato
Un OSX Mountain Lion perfettamente virtualizzato
Le tanto vituperate piastrellone della Modern UI... cosi potete provarle, se volete, e vedere se vi garbano o meno
Le tanto vituperate piastrellone della Modern UI... cosi potete provarle, se volete, e vedere se vi garbano o meno

Vi faccio vedere anche qualche immagine di distro Linux , un mondo che trovo indubbiamente affascinante, e qualche pic di tutti gli strani tentativi che ho fatto nel tempo libero, su Win e Mac, con WmWare e VirtualBox.. insomma ce n’è per tutti i gusti anche qui…
Chissà se sono riuscito a smuovere la curiosità di qualcuno di voi…

Gianpiero "GISO" Imparato

Un Ubuntu, la più famosa distro linux virtualizzato su Windows
Un Ubuntu, la più famosa distro linux virtualizzato su Windows
Il mio vanto : virtualizzazione a Matrioska.. OSX che virtualizza un linux, Fedora, che virtualizza un altro linux, Kubuntu
Il mio vanto : virtualizzazione a Matrioska.. OSX che virtualizza un linux, Fedora, che virtualizza un altro linux, Kubuntu
Il nuovissimo OSX Maverick virtualizzato
Il nuovissimo OSX Maverick virtualizzato
Un Ubuntu modificato con icone Faenza
Un Ubuntu modificato con icone Faenza
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sab

09

nov

2013

Windows 8.1 e.. lo strano caso del pulsante Start

Il simpatico spot della MS dove ci promettevano il ritorno del beneamato tasto Start
Il simpatico spot della MS dove ci promettevano il ritorno del beneamato tasto Start

Windows 8 non è piaciuto a nessuno, e diciamolo… Sebbene Microsoft neghi a parte i PC con tale SO preinstallato, che comunque vista la crisi vendite dei PC non sono tanti, ne hanno venduti davvero pochi pochi… A fronte di un codice ottimizzato e leggerissimo, l’estetica ha fatto schifo a mezzo mondo.. E cosi Microsoft ci riprova con Windows 8.1 Codename Blue e per riconquistarci sapete che fa? ….

 

Ci restituisce il Tasto Start! In sostanza, dopo averci detto che non serviva a nulla, che era superato, che nella interfaccia touch del futuro che ormai è presente era quasi dannoso e che ci avrebbe reso tutticiccia&brufoli.. beh… si rimangiano tutto e lo rimettono… Cosi come nulla fosse, cosi come solo Microsoft riesce da un giorno all’altro a rinnegare se stessa, vedasi il caso della connessione internet permanente della nuova Xbox One…

Uhm.. a parte la grafica squadrata sembra proprio tornato il vecchio Start... o no??
Uhm.. a parte la grafica squadrata sembra proprio tornato il vecchio Start... o no??

E' bene dire comunque, per frenare facili entusiasmi, che il nuovo tasto Start non è identico al vecchio, quello che ad esempio trovavamo su Seven. Premendo il tasto sinistro del mouse si fa solo un semplice switch tra la vista desktop e la Modern UI, il che sa tanto di presa in giro... Premendo il tasto destro del mouse , invece, si apre un menù che, pur senza la vecchia impostazione semplice a cui tutti eravamo abituati, contiene almeno un Gestore File per cercare i propri Programmi. E se invece voleste proprio un tasto Start vecchio stile che si può fare?? Beh come su Windows 8 l'unica soluzione è installare un programmino semplice semplice che si chiama StartIsBack, che in un secondo vi restituirà la vecchia impostazione classica di windows che ci accompagna fin dal 95.

Per capire l'entità del fenomeno e di quanto questa nuova impostazione, la Modern UI, data da MS al suo sistema operativo abbia disgustato tutti, utenti, developers e manufacturers, basta dire che per la prima volta nella storia un produttore, la potentissima e cinesissima Lenovo, ha avuto il permesso da MS di produrre i propri PC con StartIsBack già installato di default!

Resta da capire piuttosto un dubbio amletico : come si inserisce windows 8.1 o Blue nella leggenda metropolitana che vuole l'alternanza tra i sistemi operativi made in Redmondi di un SO Ottimo ed uno scarsissimo? Pensateci bene... Windows 95 ottimo, una rivoluzione, Win98 pessimo, pieno di bug, al punto da far uscire Win98 Second Edition, di nuovo perfetto. Poi esce Windows Millennium Edition (all'epoca esisteva ancora la divisione con NT, per cui escludo Win2000 che era eccezionale...) il peggiore SO mai creato, a cui segue Windows XP, talmente buono che dopo 13 anni la gente lo usa ancora, nel 2006 è la volta di Vista, codename Longhorn, il più grosso sbaglio di MS insieme a WinME, neanche 3 Service Pack sono serviti a raddrizzarlo, poi esce Seven e per la critica è il migliore SO mai creato da Microsoft... Poi è il turno di Windows 8 che si prende la palma di floppone, e ora.. ora questo 8.1 cos'è? com'è? E' un so ottimo o ci toccherà aspettare Windows 9 per vedere un windows decente?

Uhm se volete il mio parere, pur migliorando di molto Win8, pur permettendo di partire direttamente col desktop bypassando la ModernUI, Blue rimane un mezzo flop poichè figlio delle politiche sbagliate della casa di Redmond. Quei piastrelloni sono ottimi per una interfaccia full touch e per i tablet, ma per il mouse rimangono una tortura...

Scelta giusta e condivisibile è quella di avere allegerito quel mammut che è Windows, permettendo una accensione più veloce, un caricamento più rapido dei programmi, ma effettuato a scapito dell'interfaccia Aero, quel simpatico bordo trasparente delle finestre che ci permetteva di vedere cosa ci fosse sotto ai nostri programmi del desktop..

 

Come hanno reagito i consumatori? Questo Windows 8.1 piace o no? Beh mi sono fatto da solo una domanda a cui è quasi impossibile rispondere. La verità è che il mercato sta cambiando, per fare ciò che un utente fa oggi, cioè navigare sul web, connettersi a Facebook e aprire qualche file Word, va bene anche un pc vecchio di 10 anni.... mettendoci la crisi ed il fatto che ormai la gente ha scoperto i tablet, anzi no, ha scoperto l'iPad, che "fa più figo", le vendite dei pc sono in calo estremo.. Chi ha il suo vecchio pc se lo tiene stretto e lo cambia solo quando si rompe, chi vuole qualcosa di nuovo punta al mercato touch e tablet...  Insomma, che Windows non stia in buone acque è cosa risaputa, e non è certo colpa di Windows stesso, ma senza dubbio se MS spiazza i propri clienti con una interfaccia grafica mal digerita perchè nuova (e perchè brutta, diciamolo!) non si aiuta certo, e Windows 8.1 sinceramente non rappresenta un ritorno al passato tale da considerarsi "rassicurante" per chi viene da XP, ad esempio...

E a questa situazione MS come reagisce? Migliorando 8.1 pensereste voi.. Ebbene no, hanno pensato a Redmond, meglio tagliare ogni supporto a Windows XP (!!!)

 

Fermo restando che come ritorno quello del tasto Start mi fa pure piacere, ma Microsoft dimostra di essere un’azienda che ha perso il barlume della ragione. Here’s the NEEEEEW Windows….. 

 

Ultima nota... mi verrebbe da dire che se Atene piange, Sparta non ride... nel senso che l'acerrima rivale di MS, Apple pur avendo una reputazione migliore, non sta in condizioni tanto più belle... All'entusiasmo seguito alla presentazione di OSX Mavericks e all'annuncio che come SO era GRATUITO (!!), primo caso di un sistema operativo commerciale gratuito della storia, e all'ulteriore fuoco d'artificio che la loro suite office, iWorks 13 sarebbe stata gratuita, è seguito lo sconforto, dovuto al rendersi conto che si , erano gratuiti ma fatti coi piedi, e la stessa Apple ha fatto sapere che provvederà prima o poi a sistemare i casini fatti... Ma questa è un'altra storia...

 

 

Gianpiero "Giso" Imparato

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mer

06

nov

2013

Fotorealismo nel Rendering 3d : Ci manca ancora molto ?

Battlefield 4, l'ultimo gioiello creato con il FrostBite engine
Battlefield 4, l'ultimo gioiello creato con il FrostBite engine

Se ne parla dagli anni 80 del Fotorealismo, di cosa sia, di quando ci arriveremo, ed ogni volta che la tecnologia fa uno step in avanti tutti urlano al "fotorealismo", ma la verità è un'altra : siamo ben lontani dal raggiungerlo, e secondo vari esperti del settore ci vorrà almeno un decennio prima che tutti noi potremo avere in casa degli apparecchi capaci di produrre grafica davvero fotorealistica.

Partiamo dalla definizione : può definirsi fotorealistico qualsiasi rendering o videogame che risulti all'occhio umano indistinguibile da un oggetto vero, reale.

E' poi il caso di fare una grossa distinzione tra il rendering precalcolato, in cui il fotorealismo è stato già raggiunto, e da molto, ed il rendering in tempo reale, quale quello che necessita il campo del videogaming, ove appunto il fotorealismo è ben lontano.

Facciamo degli esempi più chiari : il rendering precalcolato è quello che viene usato nel campo del cinema, basti pensare ad Avatar, a Pacific Rim o all'ormai attempato Titanic (che comunque regge bene il peso dei suoi anni eh...), nel campo della pubblicità e perchè no, nel campo dell'architettura, del resto qui siamo sul sito di ArchiDream, quindi giochiamo in casa... ;)

Partiamo proprio dal campo dell'architettura : esistono programmi come 3DSMax della Autodesk che permettono la creazione di modelli poligonali ultrarealistici, a cui si possono aggiungere filtri e texture che rendano ancora piu invisibile l'illusione che ci si trovi di fronte ad un rendering 3d e non a qualcosa di vero. Ora, nell'architettura il rendering può essere un singolo fotogramma, oppure un filmato, prodotto dal susseguirsi di più fotogrammi in sequenza. Ricollegandoci al campo del cinema e della pubblicità, invece troviamo sequenze prodotte dal susseguirsi di più fotogrammi, generalmente tra i 24 ed i 29 al secondo. Se pensate alla durata di  un film potete immaginare quale lavoraccio sia, e quale incredibile calcolo computazionale serva per realizzarlo, ma siamo nell'ambito di produzioni multimilionarie, ergo no problem. Quando si parla di computer graphics e fotorealismo spunta sempre il nome di un pioniere del settore, James Cameron. Perchè lo dico? Beh.. semplice... qual'è il primo film che con la sua computer grafica vi ha sorpreso ed emozionato ? Risposta semplicissima, Titanic, uscito nell'ormai lontano 1997. E quale è invece il film che con la sua grafica cg fotorealistica vi ha colpito di più di tutta la storia del cinema? Beh semplice di nuovo, Avatar, datato 2009 sempre del buon Cameron, che in realtà si dilettava con la CG nei suoi film dai tempi di Terminator... Se volessimo quindi segnare uno spartiacque, nel campo del cinema e del rendering precalcolato in generale, è il 1997 l'anno di cui ci ricorderemo, l'anno di Jack e Rose sul Titanic... (voi donne, qui se vi scappa la lacrimuccia è normale...)

E a cosa serve il fotorealismo, secondo voi? Beh anche qui la risposta è semplice : sospensione dell'incredulità. Quando ci rechiamo in un cinema sappiamo che stiamo vedendo qualcosa di finto, ma di fronte ad una grafica fotorealistica la nostra psiche dimenticherà piu facilmente che ciò che stiamo vedendo è qualcosa di finto, facendoci immedesimare di più con le vicende sullo schermo, facendoci in ultima analisi credere di essere li. (lacrimuccia di nuovo, suvvia...) Ora su, smettete di immedesimarvi e pingere pensando a Jack e Rose e rifletteteci un attimo : vi sareste emozionati allo stesso modo per quelle vicende se invece di una superba computergrafica fotorealistica, avessero fatto il Titanic di cartone spugnato in una bacinella? ;)

 

Il transatlantico Titanic creato in CG nel 1997 dalle sapienti mani di James Cameron
Il transatlantico Titanic creato in CG nel 1997 dalle sapienti mani di James Cameron

E ora torniamo per un attimo al campo dell'architettura : a cosa serve il fotorealismo li? Beh risposta ancora più semplice : immaginiamo che un cliente chieda la costruzione di una casa, o la sua ristrutturazione. Attraverso i Rendering 3d si può dare al cliente stesso un'immagine computerizzata o un filmato di come sarà la sua casa, con buona approssimazione. Niente male, vero? ;)

Ora passiamo invece al campo del rendering in tempo reale, ove si applica? Anche qui la risposta è semplice : nel campo del videogaming. Viene cosi definito perchè gli algoritmi di rendering tridimensionale non dovranno renderizzare una sequenza di frame precalcolata e precostituita, ma ciò che viene renderizzato varia a seconda degli imput dati dal videogiocatore. In questo campo, lo diciamo subito, siamo ancora lontani dall'ottenere il fotorealismo, ed i motivi sono principalmente due : il primo nasce dalla natura del rendering effettuato in tempo reale. Per creare Avatar ci avranno messo anni ed anni di lavoro, con ore e ore passate a renderizzare ogni singolo frame, qui invece deve essere tutto fatto in real time, e ad una agognata frequenza di 60 fotogrammi al secondo.

A cosa serve il fotorealismo qui ? Beh esattamente come al cinema, di fronte ad un videogames una grafica fotorealistica aumenta l'immedesimazione delle vicende narrate, anche qui sospensione dell'incredulità quindi.

Spingiamoci oltre in un ardito paragone col cinema : quale è stato secondo voi il primo videogame che con la sua grafica emozionante e la sua trama avvincente ha creato sospensione dell'incredulità ? Ed in che anno è successo ?

E quale è a tuttoggi il videogame con la grafica piu vicina al fotorealismo presente sul mercato?

Uh... in maniera marzulliana mi sono fatto da solo un bel pò di domande, ora vediamo di dare una risposta.... ;)

Il "Titanic dei videogiochi" è senza ombra di dubbio Half Life 2, datato 2004 e prodotto da Valve Software grazie ad un motore di rendering 3d per l'epoca fantascientifico, denominato Source. Si seguivano le vicende di uno scienziato, tale Gordon Freeman, che veniva catapultato dal suo tranquillo lavoro alla lotta contro il potere di un brutale regime, fomentato.. dagli alieni nientepopodimeno! Lo so detto cosi sembra una vaccata, ma vi assicuro che il tutto funzionava e funziona ancora, al punto che sono in milioni le persone che hanno firmato una petizione indirizzata a Valve perchè possa produre Half Life 3.. in sostanza vogliono sapere che fine fa il nostro amato scienzato che salva il mondo ;)

E se invece pensassimo all' "Avatar del videogaming"? Beh qui la risposta è in costante evoluzione, esattamente come la tecnologia, e a tutt'oggi a mio parere i giochi piu fotorealistici sono, in ambito first person shooter e avventure Crysis 3, prodotto dalla tedesca Crytek sfruttando il motore di rendering 3d proprietario CryEngine 3, Battlefield 4, ultimo prodotto di Dice che usa il noto motore di rendering FrostBite, motore potente, versatile e poco esoso, di cui potete vedere una immagina in cima a questo articolo, ed infine menzione d'onore per Metro Last Light, un gioco bellissimo ma dal motore di rendering cosi esoso che viene usato come benchmark per testare la potenza delle workstation grafiche..... Se invece volessimo cambiare genere, e passare ai giochi di guida, allora la palma spetta a Forza Motorsport 5 di Microsoft che con il suo fotorealismo ci fa sentire dei veri piloti.

Forza Motorsport 5 in tutto il suo splendore
Forza Motorsport 5 in tutto il suo splendore
Altra immagine ingame di BattleField 4
Altra immagine ingame di BattleField 4
Un fotogramma di Crysis 3
Un fotogramma di Crysis 3

Come si ottiene il fotorealismo dunque? O, se non è stato ancora raggiunto, almeno in ambito videogaming, come ci si può andare quanto più possibile vicino ? Senza andare troppo nello specifico anche qui la risposta non è troppo complessa : serve un'enorme potenza computazionale, unita ad una ottima modellazione poligonale quale quella che si può ottenere con software professionali come 3DSMax o Rhinoceros, ed infine un'attentissima realizzazione dell'illuminazione e delle fonti di luce.

Proprio su questo punto si incentrano le massime difficoltà, la luce è davvero complicata da realizzare in maniera realistica. Nel tempo si sono succedute tutta una serie di procedure, ed altre ne verranno create. Ad esempio all'inizio degli anni 2000 venne creata una tecnica, denominata Bump Mapping, che prometteva davvero bene e ancora oggi viene usata con successo. Di che si tratta? Beh vedete, i poligoni nudi, dopo essere stati modellati, vanno rivestiti con delle texture che li ricoprano, non a caso la traduzione della parola texturi in italiano è "tessiture" perchè le texture sono come i vestiti dei poligoni nudi. Con il Bump Mapping si creavano delle texture bidimensionali che apparivano tridimensionali, ad esempio curve, aumentando il realismo del rendering.

Procedura inversa è il Rasterizing , usato questo per diminuire il calcolo computazionale necessario, in cui si convertono poligoni pieni e tridimensionali in immagini bidimensionali, del resto su un foglio di carta o uno schermo tv dovremo vedere i nostri render, o l'HSR acronimo di Hidden Surface Removal,  procedura attraverso la quale si evitavano di calcolare e processare nei render i poligoni pieni che a seconda della visuale erano nascosti.

In ambito di illuminazione e computer grafica, nonchè di fotorealismo, la parola magica è però un'altra : Ray Tracing. Con questo nome intendiamo una tecnica di rendering che riproduce la  scena con una tecnica che segue i raggi di luce partendo dal punto di vista della telecamera, e non delle sorgenti di luce. L'algoritmo calcola la posizione in tempo reale di milioni di raggi di luce e crea ombre, sfumature e texture. Rispetto alle altre tecniche il ray tracing è meno esoso verso il lavoro degli sviluppatori di rendering, degli artisti diciamo, e più esoso in ambito di risorse computazionali. Ma è l'unico modo per ottenere una grafica fotorealistica, sia in campo precalcolato che in tempo reale.

 

Che poi però, diciamocelo, il fotorealismo è importante e molto bello ma non è tutto... in qualunque campo! Un render perfetto di una casa brutta rimane brutto, allo stesso modo un film palloso ma dalla CG meravigliosa rimane una palla, e allo stesso modo un videogame bellissimo e fotorealistico che sia frustrante o noioso o pieno di glitch rimane una porcata... E' solo che il fotorealismo va visto come un mezzo, un mezzo importante, ma non il fine ultimo ;)

 

 

Gianpiero "Giso" Imparato

Call of Duty Ghosts
Call of Duty Ghosts
Metro : Last Light
Metro : Last Light
Crysis 3
Crysis 3
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mar

05

nov

2013

SmartWatch, SmartGlass e lo strano avvento della tecnologia "SmartInutile" ...

Il Galaxy Gear, primo esemplare di SmartWatch giunto in Italia
Il Galaxy Gear, primo esemplare di SmartWatch giunto in Italia

E' giunto da pochi giorni in Italia il Galaxy Gear di Samsung, primo SmartWatch che giunge nel nostro paese. Cosa sarà mai uno SmartWatch, vi chiederete voi? Beh sinceramente non l'ho capito neanch'io, e temo non lo sappia la stessa Samsung....

Fa il paio con un altro strano aggeggino, i cosiddetti Google Glass, definiti SmartGlass, ovvero occhiali con funzioni tecnologiche (lo so, come definizione fa proprio schifo, ma è la migliore che ho trovato, e poi anche qui il concetto è poco chiaro...) che però Google ha avuto il buon senso di non immettere sul mercato ma ha deciso per ora di presentare solo come prototipo per gli sviluppatori in vista di futuri prodotti commerciali.

Perchè li accomuno? Perchè sono entrambi "Smart" (qualunque cosa questa ormai abusatissima parola voglia dire...) e hanno scatenato entrambi discrete polemiche... Sono entrambi comunque parte di un fenomeno che tenteremo di analizzare insieme, la creazione dal nulla di oggetti che non esistono ancora e di cui nessuno sente il bisogno, ma che le varie aziende stanno tentando di spacciarci come essenziali..

 

Partiamo dallo SmartWatch, il Galaxy Gear di Samsung. E' bene dire per dovere di cronaca che non è il primo esemplare di SmartWatch in assoluto, in Oriente la Sony ha avuto il coraggio di produrre due di questi strani cosi... è però il primo caso di "orologio intelligente" su cui una casa di tecnologia mainstream punta forte in campo di marketing... Che cos'è e cosa fa? Triste dirlo ma da solo non fa nulla, a parte mostrare l'ora, si intende... Solo se connesso esclusivamente a Smartphone di Samsung dotati della stessa versione di Android di questo orologino, ovvero la Jelly Bean 4.3, e che al momento sono solo i due top di gamma Galaxy Note 3 e Galaxy S4, il simpatico accrocchio che vedete nella foto qui sopra vi mostrerà le previsioni del meteo, emetterà un suono ogni qualvolta ricevete una email, e vi permetterà di leggerla direttamente sul suo schermetto e... ehm e poco altro per non dire null'altro... Quanto costa il simpatico giochetto? Beh costa 300 euro per l'orologio, piu ovviamente i soldi del telefonino a cui si appoggerà, diciamo 700 euro di media, per un totale di 1000 euro spesi per leggere le vostre mail sullo schermo piccolo e mal definito del vostro orologio.

Quale sarebbe l'utilità di ciò? Beh potrei essere molto cattivo e dire nessuna, ma il giocattolino qua sopra nasce dalla constatazione che un padellone come il Note 3 è pesante e ogni volta che squilla per una mail può essere scomodo prenderlo dalla tasca e sollevarlo, piu comodo dare un'occhiata all'orologio, no? ;) E poi chi di voi non spenderebbe 1000 euro per una cosa tanto utile , dai?? ;) La verità è che un uccellino deve essere giunto in Sud Corea negli uffici dei capoccia di Samsung e deve aver pronunciato una sola singola parola che a Seoul è risuonata come un incubo : iWatch. Ebbene si, si vocifera ormai da anni che Apple volesse produrre qualcosa di simile, e pare che la Samsung saputolo abbia voluto produrre questo strano coso di fretta e furia pur di uscire prima sul mercato, producendo però qualcosa di francamente caro, inutile e non ben definito.

Come ha reagito il mercato a questo prodotto? Beh la reazione iniziale è stata indubbiamente di forte curiosità, siamo costantemente alla ricerca di novità che ci distraggano dalla noiosità della realtà, e poi la Samsung che, diamo a Cesare quel che è di Cesare, con il brand Galaxy ha saputo creare un tesoro dal nulla, ed ha già innovato creando il mondo della tecnologia con l'introduzione del primo phablet della storia ormai 3 anni fa, è vista con rispetto simile a quello che si è saputa meritare Apple nel campo dei "tecnology enthusiasts" come me... Vi faccio un esempio più pratico : mi viene a visitare un fraterno amico che conosce le mie passioni tecnologiche e mi chiede di fargli vedere il mio Galaxy Gear, convinto lo avessi comprato. Difficile spiegare quanto fosse deluso quando gli ho risposto che mi guardo bene dal comprarlo...

Bene, tornando a noi, dopo la curiosità è giunto un profondo sconforto verso questo coso qui, e pensate che in America, ove il consumatore è tutelato non solo nelle vendite online come da noi, ma anche nelle vendite nei negozi fisici esiste il diritto di recesso entro 72 ore, per cui un prodotto che non piace semplicemente si riporta indietro e ti ridanno i soldi (sembra fantascienza, eh? ...) sono stati riconsegnati il 70% di questi cosi e la Samsung si è beccata una bella class action da acquirenti imbufaliti. Perchè ?? Perchè non è scritto da nessuna parte sulla scatola che da solo non serve a nulla ma va connesso ad un telefono che costa un rene.. E la gente che ha speso 300 euro e si è trovata un fermacarte colorato non ne è rimasta felice.. C

Che poi dico... già il concetto di doverlo interconnettere ad un telefonino è distorto, ma se almeno avessero permesso di connetterlo a qualunque telefono Android era una cosa, oggi come oggi quasi tutti abbiamo uno smartphone... ma cosi no dai...

 

E ora veniamo all'altro pezzo forte della tecnologia SmartInutile... il Google Glass....

 

 

Google Glass.. l'occhiale intelligente.. per molti ma non per tutti...
Google Glass.. l'occhiale intelligente.. per molti ma non per tutti...

Questo coso qui, uno strano paio di occhiali sul cui visore si vedono informazioni, tipo l'ora, le notifiche email e che nei progetti di Google in un prossimo futuro dovrebbe rendere realtà quella che è la "realtà aumentata" (immaginate che siete in giro e cercate un posto ove mangiucchiare, vedete una taverna ma non sapete com'è, potreste prendere il telefonino e vedere cosa ne dice TripAdvisor, ma qui siamo nel futuro, e cosi parlate ai vostri occhiali, e Google Now vi trova in diretta i commenti sul locale, ve li mostra sullo schermo che poi sono le lenti, se volete ve li legge rigorosamente con voce robottosa tipo HAL ... ecco questa sarà prima o poi la realtà aumentata..) comunque dicevo, questo coso per ora Google ha avuto il buon senso di non produrlo in massa ed immetterlo sul mercato ma di farlo testare solo a pochi developers per migliorarlo ed immetterlo alla vendita globale solo quando sarà "pronto"...

Qui almeno l'idea è buona, la realtà aumentata è affascinante con quell'aura cyberpunk da film di fantascienza, però se ci pensate si porta con se tutta una serie di dilemmi etici e morali e al momento anche qui fa cose che un telefonino può fare tranquillamente... Cui Prodest?

 

La verità è una ed una sola : il mercato dei telefonini è ultrasaturo, e le varie case di prodotti tecnologici cercano di venderci roba di cui non abbiamo alcun bisogno, per questo la chiamo SmartInutile... Perchè poi, diciamolo, ad oggi solo Apple è Apple, ed è cosi cool da rendere tangibile il bisogno di una cosa che necessaria non è.. pensate alla Apple TV, uno scatolotto venduto a caro prezzo che semplicemente vi fa lo streaming di foto e filmati senza fili dall' iPhone allo schermo della TV.. E la stessa Apple orfana di quel meraviglioso istrione che era Steve Jobs comincia a perdere colpi... Forse ci stiamo cominciando a svegliare e non ci faremo fregare da questo fenomeno SmartInutile ...

 

 

Gianpiero "Giso" Imparato

 

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dom

03

nov

2013

Digital Delivery, Steam e Spotify : sono il futuro degli acquisti, o forse già il presente??

Spotify e la nuova dimensione della musica
Spotify e la nuova dimensione della musica

Digital Delivery : se ne parla da tanto di questa cosa qui, come il Sacro Graal che dovrebbe dare nuova linfa al commercio digitale. Ma che cos'è in effetti il Digital Delivery? Beh tradotto letteralmente dall'inglese non è altro che una "consegna digitale" , di un prodotto digitale di qualsivoglia natura.

 

Facciamo un esempio pratico di una cosa che già da un pò ha preso piede : il noleggio di un film. Non so se avete notato che la nota catena Blockbuster ha chiuso dopo infinite vicissitudini economiche, vi sembra un caso? Non direi proprio, citando Alan Kadmon .... ;)

Semplicemente non si è saputa aggiornare e tenere al passo coi tempi: perchè scendere di casa e cercare un videonoleggio quando posso fare tutto tranquillamente da casa, noleggiando il mio film online previo pagamento di una piccola somma di denaro? Lapalissiano che il "vecchio metodo" sembra preistoria, ti obbliga a scendere  due volte, sprecando tempo ed energie. Certo è pur vero, a dirla tutta, che il mercato dell' Home Video è piagato dalla pirateria, per cui molti invece che fittarsi il film regolarmente, il film se lo scaricano falso...

Ma analizziamo meglio il fenomeno pirateria, cosa la provoca e come Steam, di cui vi parlerò a breve, sia riuscito a sconfiggerla...

In generale l'industria dell'home video , ma anche quella della musica, ha dei prezzi decisamente troppo elevati, soprattutto per i film in alta definizione. Una cosa è un film capolavoro che vorresti vedere piu volte, conservarlo nella tua camera, custodirlo gelosamente e per cui quei 15- 20 euro ce li spendi... Ma immaginate spendere 10 euro per noleggiare un film sconosciuto, è novembre, fa freddo e scendi, magari il commesso ti consiglia male, e sei sotto Halloween, cosi gli chiedi un Horror e lui ti sbologna l'ultimo "capolavoro" di Uwe Boll, regista tedesco di trash movies... Voi come vi sentireste? E se anche non scendeste, ma vi affidaste ai servizi di videonoleggio digitale che recentemente stanno offrendo Microsoft e Sony su Xbox e Playstation, dopo aver speso quei 10 euro e aspettato un'ora per il download e scopriste che avete noleggiato una vaccata, vi piacerebbe la cosa? Non direi... ecco perchè la maggior parte delle persone pirata i film.

Vi sono però due settori che hanno saputo uscire da questo profondo impasse, dovuto alla crisi, alla noia, all'inedia, al fatto che l'Italia è il paese dei furbetti e che tutto il mondo è paese...

 

Il primo è la Musica, che attraverso i servizi di Deezer ma ancor più di Spotify ha creato una rivoluzione partita da una idea semplicissima : il Try Before You Buy. Spotify è anche di piu... Ti permette di ascoltare la quasi totalità dei dischi musicali tramite streaming internet, intervallato da una non troppo assillante pubblicità, che puoi eliminare del tutto pagando pochi euro al mese. Non vuoi pagare? Sei liberissimo di farlo, ti basta essere connesso per sentire tutta la musica che vuoi. Ascolti come me il disco dei Pearl Jam e ti piace così tanto che pensi che quei 10 euro li valga? Beh in quel caso compri, tramite Digital Delivery ed i mille servizi che la offrono come iTunes, Amazon o Google Play, oppure se proprio sei un inguaribile romantico legato allo scatolato, solo allora scendi e te lo compri in negozio, o ancora meglio ordini il cd su Amazon e ti arriva a casa in 24 ore. Capirete che cosi non c'è modo di rimanere delusi, si spendono i soldi solo se davvero lo si vuole, e non c'è alcun bisogno di pirateria.

 

Rispetto alla musica un solo settore era piu inguaiato : quello del software per Pc, sia in ambito lavorativo che in ambito videogaming. Eppure in questi ultimi anni il vento è cambiato e si è fatto strada un programma, uno store digitale ed un sistema di digital delivery, Steam appunto che ha saputo se non debellare la pirateria almeno ridurla drasticamente, e sul suo esempio tanti altri ne sono nati, come la piattaforma Origin di Electronic Arts o Uplay della francese Ubisoft. Partiamo da un pò di storia : era il lontano 2004 quando la software company Valve, nel presentare il loro capolavoro Half Life 2 presenta anche Steam, uno sistema di autenticazione online dei prodotti software. All'inizio la cosa è vista molto male : come è possibile, ci si chiede, compro il disco e mi si obbliga ad autenticarmi online ?? Ma valve del rubicondo Gabe Newell ci ha visto giusto, ed in breve nasce uno store digitale che garantisce sia le software house che i clienti. Le linee internet migliorano e si può pensare al digital delivery vero e proprio : non c'è piu bisogno di scendere di casa e comprare il disco, ti connetti allo store di Steam, scegli quello che vuoi, lo compri per te o se ti va lo regali ad un amico, ed il gioco è fatto! Le soft house accorrono tutte, ovvio... Sono soldi sicuri derivanti da transazioni digitali, e sebbene una parte va a Valve, meglio questo di ... nulla (beh la pirateria dilagava estrema!) Ma come si fa a convincere gli utenti ? Semplicissimo !! La parola magica è : SCONTI !!! Certo non era affatto semplice convincere gente che per il proprio software era abituata a pagare nulla a mettere mano al portafogli... Ma.... ma se gli sconti praticati in maniera furbetta, costanti e vari ma per periodi brevi arrivano anche all'80% del costo di un prodotto, allora un videogame o un programma ti costa quanto un caffè o poco piu! E quale sarebbe la necessità di rivolgersi alla pirateria? Pensate che il sistema è alquanto perverso ma efficacissimo : ogni giorno un titolo o un programma viene scontato del 66 o 75%. In più ogni weekend ci sono sconti particolari, che giungono fino all'80%. E non vi dico cosa succede nelle feste , che siano quelle natalizie o il periodo di Halloween...

Inoltre il sistema è molto ben organizzato, garantendo gli Achievements, cioè lo sblocco dei risultati, feature rubata invero alla Xbox ma ... tutto fa brodo, il Salvataggio Cloud tra un computer e l'altro, addirittura il cross platform per determinati titoli. Vi faccio un esempio : il mio adorato Metro : Last Light se lo comprate su Steam potete giocarlo sia su Pc che su Mac! E pensate che da poco esiste anche Steam per Linux!!! Dimenticate inoltre tutti i patimenti di incompatibilità per far funzionare un software, pensa a tutto Steam, tu compri, poi scarici e fa tutto lui! Sembra una magia ! :) Pensate che la piattaforma ha ottenuto un tale successo che nel prossimo futuro Valve ha annunciato l'uscita di SteamOS, un sistema operativo per computer con Steam integrato, cosi da liberarsi dal fardello di Windows, ed addirittura, per chi vuole la pappa pronta, anche una SteamBox, una sorta di console con preinstallato SteamOs da attaccare alla tv....

Giusto due parole infine per parlare dei concorrenti di Steam : Origin e Uplay, ma ne stanno nascendo tanti, segno che il modello Digital Delivery è realtà e funziona alla grande. Sono strutturati in maniera sostanzialmente analoga a Steam e organizzati da altri colossi del digital entertainment, quali Electronic Arts. La varietà latita in questi casi, mentre Steam può contare su migliaia di titoli e programmi, ma i prezzi sono spesso convenienti..

Un'altra volta magari ci addentreremo invece in quel mercato grigio e ai limiti della legalità della vendita di chiavi Steam o Origin online, dove il risparmio è ancora maggiore ma dove bisogna stare ben attenti a ciò che si compra....

 

Dunque il Digital Delivery è il futuro? Beh visto il successo direi che è anche il presente ;) E' qui fra noi e funziona. Ovvio che esisteranno sempre i vecchi nostalgici del prodotto scatolato, anche io custodisco gelosamente alcuni DVD o dischi o confezioni di videogames. Ma il migliorare delle connessioni mi fa pensare che in un prossimo futuro il Digital Delivery diverrà la norma e tutto il resto solo una eccezione

 

 

Gianpiero "Giso" Imparato

Steam ed il suo accattivante menù
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Origin e la sua libreria digitale di titoli
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